Diventare giornalista. Lavoro tradizionale in un mondo digitale – (Con intervista)

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Oggi vogliamo parlare di un lavoro che in molti tengono nel cassetto – insieme ad altri sogni – fin da quando sono piccoli, il mestiere del giornalista

Quella del giornalista è una professione cui molti aspirano, ma quali sono le difficoltà maggiori che si incontrano? Vale davvero la pena rischiare di entrare in un settore definito da molti senza futuro?

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Noi, ragazzi di iTalentJob, abbiamo avuto il piacere di intervistare Umberto Lucentini, giornalista del Giornale di Sicilia. Umberto si occupa di giudiziaria, cronaca e mafia, molto conosciuto per il libro su Paolo Borsellino e per aver anche contribuito per Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore e L’Espresso e altre testate.

1) Ciao Umberto, partiamo con una domanda piuttosto semplice. Qual è stata la cosa che ti ha fatto appassionare al giornalismo? E qual è la cosa che ti piace di più della tua professione? 

Ho sempre avuto interesse per i fatti di cronaca, l’attualità, la saggistica. E ho sempre letto molto: soprattutto i settimanali, che negli anni Settanta – io sono nato nel 1962 -raccontavano retroscena che nei quotidiani non trovavano spazio (a differenza di oggi). Un pomeriggio ho visto il film Tutti gli uomini del presidente>diretto da Alan J. Pakula: la storia di due giornalisti che scoprono il caso Watergate e portano il presidente degli Usa, Nixon, alle dimissioni. Ho capito anche grazie a questo film qual era l’amore della mia vita… Della mia professione mi piace il poter raccontare i fatti per quelli che sono: non devo inventare nulla, solo descrivere ciò che vedo, riportare un fatto che mi viene raccontato dopo aver verificato che sia accaduto. Al liceo Classico, dove ho studiato, facevo sempre i temi di attualità…

2) Giornalisti tradizionali e moderni, cosa ci si aspetta dai giovani giornalisti in un mondo sempre più digitale?

Il rigore professionale. Il giornalismo ha princìpi che non cambiano con il progresso: scrivere solo ciò che è vero, o è verificato se te lo raccontano. Un articolo deve rispondere alla vecchia regola delle cinque w: who, what, when, where, why. Riportare – con lo strumento di cui si dispone – i fatti per quelli che sono, è comunque la regola numero uno del giornalismo. Oggi che la multimedialità fa parte della vita dei giovani è ovvio che bisogna saper declinare la notizia su ogni strumento multimediale. Priorità al digitale, quindi. Ma credo che la carta stampata non morirà presto. Così, saper scrivere la notizia, raccontarla con un filmato o un audio, sintetizzarla in un tweet, è l’arte del giornalismo tradizionale applicato al mondo di oggi. 

3) Si sente sempre più spesso parlare del giornalismo come un settore in crisi e senza futuro, ma è davvero così? Come motivare un aspirante giornalista che decide di intraprendere altre strade perché ha paura di non trovare lavoro?

In effetti in questo momento la carta stampata è in crisi e il giornalismo digitale non ancora ha le risorse necessarie per offrire prospettive per un lavoro che sia remunerato in modo dignitoso.

L’amore per il giornalismo è l’unica motivazione che può spingere chiunque a intraprendere una strada incerta, difficile, solitamente priva di grossi guadagni. 

Giornalista supereroe

Quest’ultima frase è un consiglio che anche noi di iTalentJob ci sentiamo di darvi, le strade che portano al successo sono sempre le più difficili da affrontare.

Il successo personale e professionale può derivare da tanti fattori, come duro lavoro e dedizione, ma solitamente è composto da tre fattori che secondo noi sono fondamentali:

●  Passione per ciò che si fa, un elemento importantissimo per non rimanere insoddisfatti delle proprie scelte

●  Coraggio di prendere dei rischi calcolati, ovvero, avere un piano B nel caso in cui questo piano fallisca

●  Inseguire la propria felicità, secondo l’esperto di felicità Ed Diener, chi è felice a lavoro crea migliori prospettive per la sua carriera e guadagna di più, è anche un miglior manager e leader, ha una capacità migliore di problem solving ed è più creativo ed ottimista.

Ringraziamo ancora una volta Umberto per il suo tempo e la sua disponibilità, speriamo di avervi dato un po di motivazione in più nel caso in cui vogliate entrare nel mondo del giornalismo.

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